della redazione

Pagine Esteri, 14 febbraio 2024 – Alta tensione al confine tra Libano e Israele. Una israeliana, forse una militare, è stata uccisa da razzi lanciati dal Libano che hanno colpito obiettivi nei pressi di una base dell’esercito a Safed, in Galilea. Altre otto persone sono rimaste ferite. L’attacco non è stato rivendicato ufficialmente da Hezbollah, ma si ritiene che sia stato lanciato dal movimento sciita libanese in risposta agli ultimi raid dell’aviazione israeliana in Libano del sud.

Poco dopo il lancio di razzi, jet da combattimento israeliani hanno martellato con bombe e missili, prendendo di mira il distretto meridionale di Nabatieh e le zone di Jubal Safi, Kfar Dunin, Basliya, Sawana e Adashit Al Qusayr.  Almeno tre civili palestinesi sono stati uccisi, tra cui un bimbo di un anno, Amir Mohsen. Inoltre, un drone ha ucciso nei pressi dell’ospedale di Bint Jbiel, Muhammad Alouya, il comandante di Hezbollah per la regione di Maroun al-Ras.

In Israele ora si levano più alte le voci che chiedono una guerra aperta al Libano e ad Hezbollah.  Il capo del Consiglio regionale di Mateh Asher, Moshe Davidovich, che è anche presidente di un forum delle città al confine settentrionale, ha chiesto al  governo “di svegliarsi”. Senza sicurezza, non c’è il nord”, ha aggiunto.

Il capo del consiglio regionale di Merom HaGalil, Amit Sofer, ha invitato le forze armate a colpire con forza Hezbollah “dal confine fino al fiume Litani”. Secondo Sofer è necessario creare una zona smilitarizzata nel sud del Libano. Pagine Esteri






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