di Redazione

Pagine Esteri, 7 luglio 2024 – Doveva essere un “barrage”, uno sbarramento contro l’estrema destra del Rassemblement National, e invece il secondo turno delle legislative francesi si è trasformato nella vittoria del Nuovo Fronte Popolare.

L’alleanza formata da vari partiti di sinistra e centrosinistra in fretta e furia subito dopo la decisione del presidente Macron di sciogliere le camere dopo la sonora sconfitta inflitta al suo schieramento dall’estrema destra alle europee è arrivata in testa nel voto ai ballottaggi.

Secondo le stime di Ipsos per France Télévision, il Nuovo Fronte Popolare otterrebbe da 188 a 199 deputati mentre il partito di Le Pen e Bardella, insieme agli alleati repubblicani (destra neogollista) si fermerebbe a 135/143 seggi.

Al primo turno il Rassemblement National e i transfughi della destra conservatrice guidati dall’ex segretario dei Republicains Eric Ciotti avevano ottenuto il 33,2% contro il 28% della coalizione formata da socialisti, ecologisti, radicali di sinistra, ribelli della France Insoumise, comunisti e anticapitalisti.

I patti di desistenza, nonostante la defezione di parecchi macroniani e della quasi totalità dei repubblicani indipendenti, hanno evidentemente funzionato ribaltando i risultati del primo turno, e in molti collegi l’elettorato di diversi schieramenti si è coalizzato convergendo sul candidato alternativo al Rn per impedire la vittoria della destra radicale.

Per quanto ripulito e ammodernato rispetto al passato e soprattutto rispetto al Front National, il Rassemblement National conserva tratti ferocemente nazionalisti e razzisti, anche se il suo programma economico è stato rettificato in senso liberista, suscitando così la mobilitazione dell’elettorato antifascista e genericamente “repubblicano”.

Così, su 306 triangolari potenziali usciti in altrettanti collegi al primo turno, dopo i ritiri della maggior parte dei candidati arrivati terzi se ne sono tenuti “solo” 89.

Per effetto delle desistenze, quindi, non solo l’estrema destra non è arrivata in testa, seppur senza maggioranza assoluta com’era prevedibile già nei giorni giorni, ma è stata addirittura relegata alla terza posizione.

Anche “Ensemble por la Republique”, lo schieramento centrista e liberista di Macron e del premier uscente Attal, ha beneficiato delle desistenze e del barrage contro l’estrema destra, ottenendo tra i 164 e i 169 deputati. Per Renaissance, MoDem e Horizon si conferma comunque la sonora sconfitta, considerando che la coalizione macroniana aveva ottenuto 350 deputati nel 2017 e una maggioranza relativa di 250 nel 2022, però la conquista di una insperata seconda posizione ridà fiato all’inquilino dell’Eliseo.

I Repubblicani indipendenti avrebbero ottenuto 63 rappresentanti, confermando una certa influenza sullo scenario politico nonostante la perdita dell’egemonia dopo l’avvento di Emmanuel Macron al potere.

Il problema è che il Nuovo Fronte Popolare non ha da solo i numeri per governare essendo giunto lontanissimo dalla maggioranza assoluta – 289 seggi su 577 totali – e non potendo contare su altri alleati naturali al di fuori del proprio schieramento. Per governare – con il suo programma, come rivendica soprattutto Melenchon, il leader della France Insoumise – il già variegato schieramento dovrebbe ottenere i voti dei centristi, il che al momento sembra molto difficile.

A meno che non si vada ad un governo di coalizione che però, visti i veti reciproci della sinistra radicale e della maggior parte di Ensemble, escluderebbe gli eletti della sinistra radicale, a meno che essi siano sufficienti a far fallire l’operazione.

Secondo le stime, la France Insoumise avrebbe ottenuto da 85 a 94 deputati, il Partito Comunista da 8 a 10, i socialisti da 55 a 65 e gli ecologisti da 32 a 36.

Insomma si apre dopo il voto, convocato da Macron che puntava a costringere i francesi a scegliere il male minore – cioè tra lui e l’estrema destra – o in caso di vittoria del Rn a bruciare il partito di Le Pen e Bardella per poi uscire vincitore dalle presidenziali fissate nel 2027, una stagione prevedibilmente molto instabile, inedita in Francia. Pagine Esteri






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