Pagine Esteri, 30 luglio 2024. Un attacco aereo sulla capitale libanese ha colpito un edificio nella zona di Haret Hreik, al sud di Beirut. Le forze armate israeliane hanno rilasciato un comunicato ufficiale affermando di aver preso di mira il comandante di Hezbollah che avrebbe dato l’ordine di attaccare Majdal Shams. Nella cittadina drusa sulle alture del Golan occupato, lo scorso sabato 27 luglio dodici ragazzi e bambini tra i 10 e i 20 anni sono stati uccisi da un missile caduto su di un campo da calcio. Israele ha accusato Hezbollah dell’attacco ma il movimento sciita libanese ha negato categoricamente qualsiasi responsabilità.

Tel Aviv aveva minacciato ritorsioni e lo scambio di attacchi in questi giorni non è mai cessato. Nella mattinata di martedì 30 luglio Tel Aviv ha attaccato il villaggio libanese di Jechit e nel pomeriggio una raffica di razzi lanciati dal Libano ha colpito Kibbutz Hagoshrim, nel nel nord di Israele, uccidendo un uomo di 28 anni.

Il bombardamento su Beirut, rappresenta un importante passo verso l’escalation e l’inizio della guerra totale tra Hezbollah e Israele. Guerra che la diplomazia, soprattutto quella occidentale, sta tentando di evitare. L’arsenale di Hezbollah è decisamente più ricco e fornito di quello di Hamas e un’invasione di terra come quella che vorrebbe larga parte della destra israeliana causerebbe con ogni probabilità la reazione dell’Iran.

 

Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, obiettivo dell’attacco sulla capitale libanese era Fuad Shukr, noto anche come Hajj Muhassin e considerato il numero due di Hezbollah, responsabile delle attività militari del gruppo sciita. Il giornale, citando una fonte israeliana, ritiene che l’attacco sia una risposta alla strage di Majdal Shams. Sarebbero, però, almeno due le persone uccise nell’attacco. Pagine Esteri






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