Scene senza precedenti oggi nel campo profughi di Jenin dove l’esercito israeliano ha fatto saltare in aria una ventina di edifici, con decine di abitazioni. Le esplosioni, denunciano gli abitanti, hanno anche danneggiato l’ospedale governativo. Spari israeliani inoltre  questa mattina hanno ucciso un palestinese di 73 anni, Walid al-Lahlouh, all’ingresso del campo profughi.

Ieri erano stati uccisi dall’esercito sei palestinesi, tra cui un ragazzino di 15 anni, a Jenin e nella vicina città di Qabatiya.

Da 13 giorni Israele ha intensificato la sua operazione “Muro di Ferro” in Cisgiordania uccidendo a a Jenin e nei villaggi circostanti almeno 25 palestinesi e distruggendo un centinaio di case 100 case, oltre a strade e infrastrutture civili. La maggior parte delle famiglie è stata costretta ad abbandonare il campo di Jenin peraltro al centro tra dicembre e gennaio di una “campagna di sicurezza” condotta dalla polizia dell’Autorità nazionale palestinese in cui sono morte 15 persone.

Da alcuni giorni, inoltre, l’esercito israeliano ha invaso anche i campi profughi di Tulkarem causando gravi danni oltre a vittime.

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