Pagine Esteri, 12 novembre 2024. L’11 novembre, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha dato avvio al dibattito sulla proposta di risoluzione presentata dalla Gran Bretagna sul conflitto sudanese. Con il documento si intende chiedere la cessazione delle ostilità tra le due forze armate e un passaggio sicuro per gli aiuti umanitari.

Lo scontro, scoppiato nell’aprile del 2023 tra le Forze armate sudanesi (SAF) e le Forze di supporto rapido (RSF), ha causato una delle più grandi crisi di sfollamento al mondo: degli 11 milioni di persone che hanno abbandonato la loro casa, 3 milioni hanno lasciato anche il Paese.

L’ambasciatrice britannica delle Nazioni Unite, Barbara Woodward, ha dichiarato che in diciannove mesi di conflitto entrambe le parti hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, incluso lo stupro diffuso di donne e bambine. Nonostante più della metà della popolazione sudanese stia vivendo una grave carestia all’interno dei campi profughi, gli eserciti non hanno intenzione di fermare gli scontri.

La proposta chiede la cessazione delle offensive da parte delle RFS e la fine delle ostilità. Inoltre, dispone che i due eserciti permettano un passaggio rapido e sicuro degli aiuti umanitari lungo i confini, in particolare lungo la frontiera con il Ciad.

A metà novembre, le autorità sudanesi prevedono di rilasciare un permesso di tre mesi all’ONU e ai gruppi umanitari così che possano attraversare il confine ad Adré e raggiungere la regione del Darfur. Pagine Esteri

 






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