AGGIORNAMENTI 5 GIUGNO 2025

Ore 13.30

Questa mattina la Madleen ha intercettato una richiesta di aiuto da parte di una barca con 30-35 persone, migranti che tentavano di raggiungere le coste europee. Una nave, inizialmente identificata come mezzo della marina egiziana, ha cominciato a trainare la barca. Quando hanno compreso che in realtà si trattava di un’imbarcazione libica, quattro delle persone a bordo si sono tuffate in acqua, nel terrore di subire torture e incarcerazione una volta riportate in Libia. La Madleene ha prestato soccorso alle persone in mare e chiedono ora alla Guardia costiera greca o ai gruppi di soccorso di prendersi cura dei migranti e portarli in un Paese sicuro. Al momento la Madleene è ferma nell’attesa di trovare una soluzione sicura per i quattro naufraghi.

Questo il comunicato stampa della Sea Watch:

La nave Madleen della Freedom Flotilla ha ricevuto tramite Frontex una richiesta di aiuto per un’imbarcazione in pericolo con a bordo persone migranti. Anche la milizia libica Tariq Ben Zeyad ha raggiunto l’imbarcazione, con l’intento di catturare le persone e riportarle in Libia.

È evidente che la Tariq Ben Zeyad sia stata anch’essa allertata da Frontex, che ha così favorito il respingimento illegale. Quattro persone sono riuscite a fuggire buttandosi in acqua raggiungendo la Madleen, mentre le restanti sono state catturate per essere riportate in Libia.

La Guardia Costiera greca deve intervenire immediatamente per fermare il respingimento e trasbordare le persone soccorse, per permettere alla Madleen di continuare la sua navigazione verso Gaza.

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La missione

Il 1° giugno 2025, la nave “Madleen” della Freedom Flotilla Coalition è salpata dal porto di Catania, in Sicilia, diretta verso la Striscia di Gaza. A bordo si trovano dodici attivisti per i diritti umani, tra cui la nota ambientalista svedese Greta Thunberg, l’avvocata Huwaida Arraf e l’europarlamentare Rima Hassan. La missione mira a consegnare aiuti umanitari essenziali, tra cui latte artificiale per neonati, forniture mediche e altri beni di prima necessità, per alleviare la grave crisi umanitaria che affligge Gaza a causa del blocco imposto da Israele.Gli organizzatori sottolineano che si tratta di un’azione nonviolenta e conforme al diritto internazionale, volta a sfidare l’assedio che dura da oltre diciassette anni e che è stato definito da diverse organizzazioni umanitarie come una violazione sistematica dei diritti umani.

Israele ha già espresso l’intenzione di impedire l’arrivo della nave a Gaza, citando motivi di sicurezza. Le autorità israeliane hanno dichiarato che potrebbero intercettare la “Madleen” e arrestare gli attivisti a bordo, come già avvenuto in precedenti tentativi di rompere il blocco.

La missione della “Madleen” rappresenta un gesto simbolico e concreto di solidarietà internazionale, volto a richiamare l’attenzione sulla situazione critica della popolazione palestinese e a ribadire il diritto all’autodeterminazione e alla libertà di movimento. Pagine Esteri

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