Pagine Esteri, 23 agosto 2024. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato il primo caso accertato di poliomielite nella Striscia di Gaza. Si tratta di un bambino di 10 mesi di Deir Al-Balah, che la malattia ha paralizzato nel giro di poco tempo.

Il Ministero della Salute di Gaza aveva comunicato la ricomparsa della malattia e l’OMS aveva riscontrato la presenza del poliovirus nelle acque reflue. Venerdì 23 agosto è arrivata la conferma dall’organismo delle Nazioni Unite.

È il primo caso in più di 25 anni e potrebbe essere l’inizio di un terribile e veloce contagio tra i bambini al di sotto dei 10 anni.

Philippe Lazzarini, il direttore dell’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei profughi palestinesi, ha nuovamente chiesto un immediato cessate il fuoco, dichiarando che “la poliomielite non farà distinzioni tra bambini palestinesi e israeliani” e che “ritardare una pausa umanitaria aumenterà il rischio di diffusione”.

“Non basta – ha continuato Lazzarini in un post su X –  portare i vaccini a Gaza + proteggere la catena del freddo. Per avere un impatto, i vaccini devono finire nella bocca di ogni bambino sotto i 10 anni”.

 

Very sad. @WHO confirms that a 10-month-old baby in #Gaza is now paralysed due to #Polio. The first case in more than 25 years.

Polio will not make the distinction between Palestinian & Israeli children.
Delaying a humanitarian pause will increase the risk of spread among…

— Philippe Lazzarini (@UNLazzarini) August 23, 2024

 






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