della redazione
Pagine Esteri, 14 ottobre 2014 – Almeno tre palestinesi sono stati uccisi e altri 40 feriti nel bombardamento qualche ora fa di un accampamento di sfollati nel cortile dell’ospedale al Aqsa di Deir al Balah. Lo riferisce la Protezione civile di Gaza ricordando che ieri sera 22 civili erano rimasti uccisi in un altro raid aereo sul campo profughi di Nuseirat. Bombardamenti che Israele spiega come finalizzati a colpire “centri di comando di Hamas”.
Il ministero della Sanità di Gaza ieri aveva comunicato l’uccisione di 52 palestinesi tra sabato e domenica in diversi attacchi israeliani. Il numero totale dei morti dal 7 ottobre 2023 è salito a 42.227 e quello dei feriti a 98.464.
Questi dati giungono ad un anno dall’ordine di sfollamento dato dall’esercito israeliano a oltre un milione di palestinesi residenti nel nord di Gaza. Ordini di evacuazione che vengono dati anche in questi giorni ai circa 400mila palestinesi che si trovano nel nord – molti di loro sono rientrati nella parte settentrionale nei mesi passati – in cui è in corso una nuova ampia operazione militare israeliana che avrebbe fatto già 300 morti.
I carri armati israeliani sono rientrati a Sheikh Radwan, un sobborgo settentrionale di Gaza city, mentre reparti israeliani hanno isolato Jabalia, Beit Hanun e Beit Lahiya e lasciano passare solo gli abitanti che scappano verso sud. Tanti civili però preferiscono restare nelle aree di combattimento a rischio della vita piuttosto che finire in campi affollati di tende in cosiddette “zone sicure” non realmente protette.
ùIntanto torna lo spettro della fame. Le Nazioni Unite avvertono che gli aiuti in arrivo a Gaza hanno raggiunto il livello più basso degli ultimi mesi e che le linee vitali nel nord del territorio sono state interrotte. Un portavoce, Farhan Haq, ha detto che i principali valichi di frontiera verso la Striscia di Gaza settentrionale sono stati chiusi e che dal 1° ottobre non sono entrati né cibo né altri beni essenziali. “La situazione è terribile”, ha aggiunto Haq.
Per mesi, le Nazioni Unite hanno denunciato che i furti dei rifornimenti di bene primari e gli attacchi agli operatori umanitari e agli autisti dei camion rappresentano uno dei principali ostacoli alla consegna degli aiuti, insieme agli attacchi militari e al diniego delle autorizzazioni israeliane per i convogli.
Il Relatore delle Nazioni Unite sul diritto al cibo, Michael Fakhri, ha accusato Israele il mese scorso di aver condotto una “campagna di fame” contro i palestinesi durante la guerra a Gaza. Israele nega.
L’articolo GAZA. Decine di morti e feriti per i bombardamenti. Nel nord da giorni non entrano aiuti proviene da Pagine Esteri.