della redazione
Pagine Esteri, 17 settembre 2024 – Centinaia di persone hanno marciato per la libertà religiosa sulla famosa spiaggia brasiliana di Copacabana, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crescente discriminazione nei confronti delle religioni di origine africana.
I praticanti di più di una dozzina di fedi, per lo più di origine afrobrasiliana, hanno partecipato alla marcia contro i casi di discriminazione raddoppiati negli ultimi sei anni. Molti dei partecipanti alla “Marcia per la difesa della libertà religiosa” hanno dovuto affrontare attacchi da parte di membri di gruppi cristiani.
A Rio de Janeiro, dove vive un quarto dei fedeli afrobrasiliani, cresce il cristianesimo evangelico e si diffondono le chiese neopentecostali.
Gli esperti affermano che, sebbene la maggior parte del proselitismo neopentecostale sia pacifico, la diffusione della fede è stata accompagnata da un’ondata di intolleranza verso le religioni tradizionali africane, che va dagli abusi verbali alla distruzione dei templi fino all’espulsione forzata dai quartieri.
Vania Vieira, praticante della religione afrobrasiliana Candomblé, ha affermato: “Tutto ciò che proviene dai neri, tutto ciò che proviene dalle persone di origine africana è svalutato; se non siamo fermi nel praticare la nostra fede, perderemo forza”.
Sebbene la Costituzione brasiliana protegga il libero esercizio della religione, i casi di abusi e di aggressioni a sfondo religioso sono diventati sempre più frequenti. Tra il 2018 e il 2023, si è registrato un aumento del 140 per cento nel numero di denunce di intolleranza religiosa nel Paese. Pagine Esteri
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