Il 28 febbraio del 2021 abbiamo aperto le porte di Malìa.
Se penso a quante cose sono accadute, non mi pare possibile. Eppure, sembra ieri.
Tante persone che abbiamo conosciuto in quei giorni sono diventate, con il passar del tempo, amiche. Alcune non le abbiamo viste più, come nella vita normalmente capita.
Nomi, volti, storie che non dimenticherò sono state raccontate. Sorrisi, condivisione e anche lacrime.
Malìa non è ancora tutto quello che vorrei. Ma non importa, perché so con certezza che senza neanche accorgermene un giorno sarà molto di più di ciò che avrei mai immaginato.
Non so ancora se è il coraggio o la follia che ci ha fatto cominciare. So però che il coraggio ci vuole tutti i giorni, ogni minuto e che la stanchezza è l’avversario forse più difficile con cui confrontarsi. Mi domando oggi se ne sia valsa la pena. Mi rispondo che non avrei potuto fare a meno di sognare un sogno così bello e di lavorare tanto, più di quanto potessi, per riuscire a realizzarlo.
E poi il sogno non è stato solo il mio. È cresciuto e ha preso forma insieme. Insieme a dei compagni di viaggio senza i quali non avrei mai potuto neanche pensarlo. Ora con quei compagni non condivido più il tempo e le scelte ma sono con me, li vedo ovunque qui e sempre, sempre gli sarò grata per aver camminato per un pezzo insieme. Come grata sono a chi ha cominciato con me, ben 5 anni fa, la costruzione, mattone dopo mattone, della nuova Spring Edizioni. Quella partenza mi ha portata qui dove sono ora e ogni tappa è stata fondamentale e importantissima, quelle eccitanti e piene di speranza quanto quelle più dolorose, che mai avrei potuto prevedere.
Tanti, tanti amici e tante amiche mi supportano e sorreggono. Qualcuna mi ha presa a brutto muso e tirata su quando mi sentivo franare. Malìa è diventata la casa di ognuno e ognuna di loro e ogni volta che guardo di sottecchi, per non disturbare, una persona adulta, giovane, bambina, seduta su queste poltrone a leggere, studiare, sfogliare, con in mano un caffè, un tè, e un libro sempre nell’altra, mi emoziono e penso che quando sarà così sempre, ogni giorno, vorrà dire che sarò riuscita a realizzare un pezzettino di ciò che ho voluto.
I tempi che viviamo sono difficili. Atomizzati, spesso soli e spaventati, non sappiamo nulla di quello che sarà in futuro. Poter vivere insieme tempo, che sia in solitudine o in sfrenata partecipazione, è un risultato enorme.
Malìa è piccina. Non solo di età. Ha lo spazio di un salotto senza camino ma è calda di carta e inchiostro, parole e immagini che scorrono nelle pagine e sugli schermi dei computer. Ha i colori dei disegni che ci lasciano i bambini e dei messaggi di gesso sui muri. Ci sono soli, pugni chiusi, parole di rivolta e poi quei volti che guardano tutti lontano, dal passato al futuro senza fermarsi un attimo. A via Gemito splende un sole che riscalda, anche nelle giornate più fredde e quando è ora di pranzo le ragazze e i ragazzi escono da scuola, si sentono le loro voci, le risate, anche qualche sgasata di motorino. Dalla vetrina vediamo gli alberi alti dei giardini, si sentono gli uccelli e in autunno raccogliamo le foglie per vestire l’albero dei libri che abbiamo qui dentro. Con questa lui ha già visto tutte le stagioni: rondini, fiori, rami spogli e pieni di neve.
Tantissime tra le persone che passano qui fuori guardano dentro e poi fanno un passo indietro per leggere cosa dice l’insegna: “C’è una libreria qui, tu lo sapevi?”. Qualcuno lo sa, tantissimi ancora no. C’è tanto, tanto da lavorare, tanto da fare. È lavoro anche quando è bello. È fatica, gioia e scoramento.
Sul calendario ho scritto che il 26 febbraio facciamo una festa. Voglio festeggiare con tutte le amiche e gli amici, le compagne e i compagni di viaggio vecchi e nuovi, festeggiare quello che abbiamo fatto e quello che stiamo per fare. L’anno passato e quello che sta per venire, ieri e domani.
Festeggiamo il primo anno della rassegna Un giardino di libri, i laboratori di scrittura, le presentazioni, gli autori, le pubblicazioni, Pagine Esteri, le degustazioni, i libri che sono entrati e quelli che sono andati via tra le mani e nelle borse, i bambini che si sono seduti a leggere e quelli che hanno fatto le domande più fantastiche e difficili che avessi mai sentito, le biblioteche, gli incontri, festeggiamo ognuno di voi che è passato da qui. E poi festeggiamo quello che sta per nascere, i sud del mondo, il teatro, le nuove collane editoriali, la radio, i traduttori, le sorprese e gli imprevisti che ci coglieranno come sempre impreparati ma per i quali, come sempre, troveremo un modo. Festeggiamo i piccoli e le piccole che nascono e si uniscono nonostante i grandi cerchino di schiacciarci. La lettura, le parole, che già così significa festeggiare la vita e il mondo.
Se non bastasse potrei trovare altre mille motivazioni. E allora facciamo che ognuno di noi ne sceglie una e la porta con sé. Così le mettiamo tutte insieme.
Ci vediamo il 26 febbraio a partire dalle 11.00 all’ingresso dei giardini di via Gemito, proprio di fronte alla libreria. Camillo De Felice ed Elia Cirillo saranno musica e spettacolo con “Di batteri buoni e di altre storie”. Brinderemo con un calice di vino per augurare a Malìa, che siamo tutte e tutti noi, buon anno.
Eliana