I Padroni di sabbia

In fondo non c’è molta differenza tra i fratelli Coppola con il loro litorale Domitio degli anni ‘60 e l’illusionista inglese Jasper Maskelyne con il suo finto porto di Alessandria, costruito nel 1944.
Furono entrambe epopee di finzione e dissimulazione, di quinte sceniche buone a nascondere desolazione e brutture.
Maskelyne venne ingaggiato dal Genio Militare Britannico, durante la seconda guerra mondiale, per realizzare una copia di fango, legno e gomma del porto egiziano.
Uno stratagemma per evitare che i tedeschi concentrassero le loro attenzioni di fuoco sul vero molo di Alessandria.
Fu una trovata geniale che spinse le truppe di Hitler a bombardare per otto notti una spiaggia con un finto porto e con finti mezzi meccanici fatti di plastica gonfiabile!
Il vero porto di Alessandria, pochi chilometri più 12
a nord, continuò a svolgere le funzioni connesse all’attività militare in maniera indisturbata.
Il risultato fu eccezionale e distolse ogni atten- zione dalle vere zone nevralgiche nel quadro strategico del conflitto.
I Coppola non fecero nulla di così diverso dall’escamotage di Maskelyne.
Mentre realizzavano un villaggio abusivo da un milione e mezzo di metri cubi tra cemento e ferro, lasciarono che altre zone poco distanti si sviluppassero sugli alvei fluviali del Volturno e su zone pubbliche che venivano per sempre sottratte a chi ne aveva diritto.
Consentirono, seppur involontariamente e grazie all’attrazione mediatica esercitata dal loro villag- gio vacanze abusivo, di dirottare l’interesse collettivo dalla colata di cemento e calce su zone come Destra Volturno, quartiere sorto a 400 metri dalle onde, ma finito in acqua per effetto dell’erosione dopo qualche decennio”.

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Autore: Salvatore Minieri
ISBN: 9788897033226
Pagine: 168
Dimensioni: 21X14 cm
Peso: 243,5g

Salvatore Minieri è nato nel 1973 ed è giornalista professionista, documentarista e reporter. Ha lavorato per Il Mattino di Caserta e La Gazzetta di Caserta. Le sue inchieste hanno portato alla luce alcuni degli scandali più impressionanti nel campo delle ecomafie operanti nel Mezzogiorno.

Nel 2015, un suo reportage ha fatto scoprire la più grande discarica tossica d’Europa, venuta alla luce a Calvi Risorta, in provincia di Caserta. Con la Spring ha pubblicato, nel 2014, “I Padroni di Sabbia – Castel Volturno, storia di un abbandono”, libro che ha riacceso le luci della cronaca, dopo circa quarant’anni di silenzio, sulla devastante condizione delle coste campane, stritolate dall’abusivismo edilizio e dall’agghiacciante condizione ambientale dei corsi d’acqua avvelenati in provincia di Caserta. Ha vinto il Premio Nazionale “Olmo” per la sezione Giornalismo d’Inchiesta e gli è stato assegnato il Premio “Legalità Campania”.

Vive tra Formia, sul litorale laziale, e Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta, una delle città campane da sempre segnalate come snodo strategico dei cartelli mafiosi del sud.

Nel gennaio del 2008, dopo la pubblicazione di una sua inchiesta sui beni gestiti dalla malavita organizzata, è stato vittima di un attentato intimidatorio a colpi di arma da fuoco, nei pressi della sua abitazione.

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