Descrizione
La Tetractys, il numero dieci rappresentato con dieci punti disposti a triangolo equilatero, era il numero perfetto per Pitagora e i suoi seguaci. Innumerevoli implicazioni filosofiche e musicali sono collegate a questa figura, nella quale l’uno rappresenta l’unità, il due la linea, il tre il piano, il quattro il solido. Quindi una solitudine sospesa tra le cose e gli uomini, o se si vuole tra il cielo e la terra, rastremata ma pungente; a volte, come nel caso del racconto “l’allevamento” rinforzata da un’ironia che esiste ontologicamente in se stessa ma che trasuda nel fatto fino a farla diventare storia e quindi realtà.
È su questi temi, il tangibile e l’essenza delle cose e l’indagine diretta sull’esistente, che si sviluppa la narrativa di G. Santabarbara sostenuta da una scrittura diretta, agile, esente da tentativi moralistici o di sforzi di volere dire troppo a tutti i costi, senza invadenze autobiografiche, e che perciò risulta godibile alla lettura.