PARTECIPIAMO

I PENSIERI

 

Una diatriba notturna

di Mario Luise

[…] -«Da troppo tempo mi ritrovo in un gruppo di dei che non se la passano bene: Cerere, Pan, Elios, Nettuno, Eolo… Solo per fare qualche nome del nostro settore. La nostra vita è diventata insostenibile»- 

-«Perché?», dissi già intuendo la risposta. 

-«Il perché dovresti saperlo bene. Non vedi l’attacco micidiale che gli uomini hanno sferrato contro la natura, e che si riversa soprattutto su di noi, suoi diretti custodi? Rischiamo di essere estromessi dall’Olimpo per cattiva gestione. E poi di scomparire»- […]

…quando un territorio
diventa smisurata espressione
di un modo errato di vivere…
allora altro non è che la metafora delle
disfunzioni dello Stato.
Un piccolissimo tratto del fiume Volturno è lo specchio in cui si riflettono, nell’arco di una generazione, le trasformazioni socio-economiche di Castelvolturno e il legame tra la popolazione e il territorio. Il fiume è il filo conduttore che l’Autore segue dalla prima infanzia fino ad oggi, raccontando con tenerezza un mondo rurale scomparso, in cui risaltava un naturale equilibrio tra la gente e il proprio ambiente. Alla fine il mondo, visto dalla finestra, si dilata in una visione critica e aspra dell’attuale rapporto tra uomo e natura.