Pagine Esteri, 28 maggio 2024Un nuovo massacro di sfollati è avvenuto a Rafah. Il secondo in meno di 48 ore. Almeno 21 palestinesi sono stati uccisi, tra cui tredici donne, in diversi attacchi israeliani sulle tende degli sfollati a ovest della città della Striscia di Gaza.

L’attacco è avvenuto il giorno dopo l’uccisione di 45 persone nella zona umanitaria di Tel El Sultan, al confine con l’Egitto. Ieri il premier israeliano Netanyahu aveva definito la strage “un tragico incidente”. Ma oggi i militari sono tornati a colpire la stessa Tel El Sultan, uccidendo altre sei persone. 

Poche ore più tardi i militari hanno preso di mira le tende delle famiglie sfollate nell’ “area umanitaria” di al Mawasi. Dopo aver ordinato l’evacuazione a centinaia di migliaia di palestinesi di Rafah, l’esercito israeliano ha indicato loro delle aree definite come “sicure” verso cui recarsi. Al-Mawasi è una di queste. È anche un’area umanitaria designata, nella quale lavorano le organizzazioni internazionali. 

A causa della distruzione delle strutture sanitarie e della mancanza di medicine e gasolio, i cadaveri, insieme ai numerosi feriti, sono stati trasportati all’ospedale gestito dall’International Medical Corps. Anche le ambulanze mancano e molte di quelle che ancora ci sono non possono soccorrere i feriti perché manca il carburante. Il massacro di Tel El Sultan è stato compiuto due giorni dopo il pronunciamento della Corte Internazionale di Giustizia che ha ordinato a Israele di fermare immediatamente l’attacco alla città di Rafah, dove si trova la maggior parte della popolazione palestinese, composta quasi completamente da sfollati. Pagine Esteri






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