della redazione
Pagine Esteri, 29 aprile 2024 – Cedendo alle pressioni di Israele, la Guinea Bissau ha deciso di rimuovere la sua bandiera da due delle tre navi della Freedom Flotilla Coalition, impedendo la partenza missione contro il blocco navale di Gaza e per l’aiuto umanitario della sua popolazione. “Purtroppo, la Guinea-Bissau si è resa complice della fame, dell’assedio illegale e del genocidio dei palestinesi a Gaza da parte di Israele”, hanno affermato i rappresentanti della flottiglia composta da Ong e associazioni turche e di numerosi altri paesi.
“Il Registro Internazionale delle Navi, con una mossa palesemente politica, ha informato la Freedom Flotilla Coalition di aver ritirato la bandiera della Guinea Bissau da due navi della flottiglia, una delle quali è la nostra nave mercantile”, hanno spiegato gli attivisti.
La flottiglia, composta da tre imbarcazioni, sarebbe dovuta salpare venerdì dal porto di Turzla in Turchia con più di 5.000 tonnellate di aiuti a bordo.
In una conferenza stampa di Istanbul, circa 280 volontari – attivisti, avvocati e medici – che speravano di unirsi alle navi hanno gridato slogan tra cui “Bandiera sulla flottiglia”, “Navigheremo” e “Palestina libera”.
Le autorità turche e i media statali che pure condannano l’offensiva israeliana a Gaza e rivolgono dure critiche al governo Netanyahu, sono rimasti in silenzio riguardo alla flottiglia.
Nel 2010, una precedente “Flottiglia della Libertà” era partita dalla città di Antalya, nel sud della Turchia, fu intercettata dalla Marina israeliana. Le forze israeliane fecero irruzione su una delle navi, la Mavi Marmara, uccidendo 10 passeggeri e ferendo altre 28 persone. Pagine Esteri
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