della redazione

Pagine Esteri, 14 marzo 2024 – Un dipendente dell’Unrwa è rimasto ucciso e diversi altri feriti nell’attacco aereo israeliano di ieri ad un centro di distribuzione alimentare a Rafah, sul confine con l’Egitto. Nel raid sono rimaste uccise altre quattro persone, tra cui un ragazzo di 15 anni e un dirigente di Hamas, Mohammed Abu Hasna, l’obiettivo dell’attacco secondo il portavoce militare israeliano.

Dura la protesta di Philippe Lazzarini, il commissario generale dell’agenzia dell’Onu che assiste i profughi palestinesi, che ha parlato di un attacco “contro uno dei pochi centri di distribuzione dell’Unrwa ancora aperti a Gaza mentre le scorte di cibo per la popolazione civile stanno terminando”. Il personale dell’Unrwa che si trovava nel magazzino ha riferito che i presenti stavano confezionando aiuti da consegnare a famiglie bisognose durante il mese di Ramadan quando sono esplosi due missili.

L’Unrwa riferisce che 165 suoi dipendenti sono morti nei bombardamenti israeliani nei cinque mesi di guerra e più di 400 persone sono state uccise mentre cercavano rifugio sotto la bandiera delle Nazioni Unite. Per Israele invece quella di ieri è stata una operazione mirata, che ha portato all’eliminazione un membro importante delle unità di combattimento di Hamas.

      Nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 69 palestinesi, in totale dal 7 ottobre sono 31.341. 

Nel frattempo, i rapporti tra l’agenzia dell’Onu e lo Stato ebraico restano molto tesi. Israele accusa l’Unrwa di sostenere Hamas e alla fine di gennaio ha denunciato che 12 dipendenti dell’agenzia che avrebbero preso parte il 7 ottobre all’attacco del movimento islamico che ha causato circa 1200 morti israeliani. Subito dopo gli Usa e una ventina di paesi hanno sospeso i finanziamenti all’agenzia dell’Onu e Washington potrebbe non riprenderli più.






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