di Redazione

Pagine Esteri, 23 aprile 2024 – Dopo le manifestazioni realizzate dalle organizzazioni sociali e sindacali per sostenere le riforme del presidente Gustavo Petro, boicottate da una parte consistente del parlamento, domenica quasi duecentomila colombiani hanno marciato, al contrario, per protestare contro le politiche del primo capo dello stato di sinistra del paese in carica dal 2022.

Le riforme sociali ed economiche, che secondo Petro aggrediranno le profonde diseguaglianze esistenti nel paese, secondo le opposizioni di destra metteranno invece in difficoltà l’economia e le imprese.
Circa centomila persone hanno sfilato in corteo nella capitale Bogotà rispondendo all’appello di alcune organizzazioni di medici e infermieri e dei partiti di destra ed estrema destra, e altre manifestazioni si sono svolte a Medellin, Cali e altre 17 città.

La protesta è stata organizzata dopo che una commissione del Senato, all’inizio di aprile, ha respinto un progetto di riforma della sanità diretta ad attaccare il monopolio delle assicurazioni private e ad espandere l’accesso all’assistenza sanitaria. In precedenza il governo ha assunto il controllo di due compagnie assicurative accusate di non essersi prese adeguatamente cura dei pazienti.
A luglio l’esecutivo proporrà comunque una nuova versione del progetto di riforma sanitaria, che si aggiungerà a quelli sulle pensioni e sul lavoro avversate anch’esse dai partiti di destra e dall’oligarchia.

I cortei contro Petro e le sue riforme – una replica di quelli già organizzati all’inizio di marzo – si sono caratterizzati per i toni violenti nei confronti del presidente, ai quali ha risposto la vicepresidente Francia Márquez. Al centro della protesta anche i colloqui intavolati dal governo con le organizzazioni della guerriglia marxista, in particolare con l’Esercito di Liberazione Nazionale.

«Non è augurando la morte del presidente, o di chiunque altro, che avanzeremo in Colombia. I discorsi, i desideri e gli sforzi devono essere finalizzati a costruire la pace e garantire la vita» ha scritto la vice di Petro su X, che poi ha aggiunto: «Nessuna persona è stata aggredita o violentata, nessun giovane ha dovuto perdere un occhio o la vita per aver alzato la voce. Lunga vita al Governo del Cambiamento».

«Per loro il voto non esiste, pensano solo al colpo di stato perché non sopportano che trionfino i poveri ed i giovani. Il progetto democratico è in pericolo. Ciò che vogliono qui è rovesciare il governo popolare e uccidere il presidente» ha denunciato la vicepresidente, annunciando un grande corteo a sostegno delle riforme per il prossimo 1° maggio. Pagine Esteri






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